Da bambini, siamo stati cresciuti con modi che spesso hanno soffocato la nostra spontaneità più pura, il nostro istinto di giocare liberamente.
Quante volte abbiamo sentito frasi come “Se non fai il bravo, non ti compro...”?
Queste parole hanno gettato le basi per una vita adulta in cui ci è stato richiesto di essere produttivi, silenziosi, anestetizzati - disconnessi dalle nostre emozioni più profonde.
Prima di continuare, le solite due cose importanti e anche un invito ad arrivare fino ai link in fondo a questa edizione, perché troverai un appuntamento importante, un invito!
Ciao sono Silvia, quella che stai leggendo è Questione di Impermanenza e ogni venerdì mattina ti farò compagnia condividendo riflessioni, consigli che credo preziosi e storie che ti aiuteranno a gestire al meglio la tua vita personale e professionale, mantenendo sempre in equilibrio la tua creatività e il tuo amore per i viaggi.
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Le intenzioni del nuovo anno
Inizia un nuovo anno, e con esso, il rituale di stilare una lista di desideri, speranze e propositi.
Ci sentiamo carichi di energia e pronti a cambiare, ma quante volte ci ritroviamo a guardare indietro, a fine anno, rendendoci conto che la maggior parte di quei sogni sono rimasti tali?
Ci diciamo che siamo procrastinatori, che è nella nostra natura non concludere nulla: questi sono alcuni dei tanti modi per maltrattarci, per non riconoscere il nostro vero valore.
Ti dai la colpa, ti senti inadeguata, ti confronti costantemente con gli altri, desiderando essere diversa. Questo è il modo in cui ti infliggi violenza attraverso le tue aspettative. Conosco bene questa lotta, perché molte di noi sono state cresciute con la convinzione di dover sempre fare di più per essere riconosciute, approvate e amate.
Pronunci parole dure verso te stessa, frasi che ti tolgono valore e alimenti il tuo essere carnefice anche con il cibo: ti abbuffi oppure decidi di mangiare pochissimo perché durante le feste ti sei concessa qualche vizio in più e ora senti che devi tornare a essere in linea con gli altri.
Ti dai la colpa, ti senti in colpa, ti compari con gli altri, vorresti essere diversa: è così che ti fai violenza, con la tua esigenza.
So cosa voglia dire perché ogni donna è cresciuta così, con la maschera della perfezione mettendo da parte la propria spontaneità.
Non sei l’unica
In un modo simile, anche gli uomini hanno subito la loro quota di violenza emotiva. Fin da piccoli, sono stati istruiti a mascherare la loro vulnerabilità, a essere forti, a non piangere perché "è da femminucce", a prendersi carico del ruolo di "uomo di casa". Questo peso, questa responsabilità, alla lunga li ha portati a uno sfinimento fisico, mentale ed emotivo.
Siamo sulla stessa barca!
Mi ricordo di quando ero piccola quando ho imparato che la vita fosse un costante sforzo, e che ogni traguardo dovesse essere conquistato con duro lavoro. Ancora oggi, mi trovo spesso a privilegiare compiti impegnativi, mettendo in secondo piano quelli che nutrirebbero la mia spontaneità e autenticità.
Se sono troppo facili per me, allora non hanno valore.
E poi, soffermandomi mi ricordo di Gabriela, una compagna di formazione che condivideva questa sensazione. Sempre impegnata a dimostrare il suo valore, ha trascorso anni a inseguire riconoscimenti, fino a quando un giorno ha realizzato che il vero successo stava nel vivere in armonia con se stessa.
E l’energia? In quanto donna, ho sempre sentito la pressione di moderare la mia espressione personale e sessuale.
La paura del giudizio - "Sarò vista come un'esibizionista? Come non seria?" - ha spesso messo a tacere parti essenziali di me stessa e durante la mia adolescenza relegando spesso la mia sessualità a un tabù, a qualcosa di cui vergognarsi.
L’amore per cambiare il mondo
Nel nostro ambiente familiare e sociale, abbiamo tutti vissuto esperienze diverse, ma il punto comune è che abbiamo imparato a non essere noi stessi e continuiamo a perpetuare questo “mandato” anche da adulti.
E quando l'emotività emerge? Cerchiamo di anestetizzarla con attività o medicinali, desiderosi di aderire a una certa "normalità".
Ma cosa significa realmente essere normali? Chi stabilisce questa normalità?
Mi rendo conto come noi donne possiamo essere incredibilmente dure anche con le altre donne: giudichiamo chi si veste o si comporta diversamente da noi, chi sceglie un percorso di vita alternativo.
Eppure, anche questa è una forma di violenza, un riflesso di come siamo state educate.
Forse penserai che non ho digerito le feste natalizie in realtà, con questa newsletter, torno con l’obiettivo a me più caro, quello di mettere l'accento sull'amore, sul diffonderlo.
Non parlo di un amore hippie o new age, ma dell'amore per se stessi, del rispetto dei propri desideri e bisogni, del darsi valore, dell'accettare la propria imperfezione per poter accettare quella degli altri, di gioire della propria unicità e di quella altrui.
Dentro di noi convivono molteplici “inquilini”, spesso in contrasto tra loro. Se diamo maggiormente spazio a uno di loro, si genera una specie di “regime totalitario” e perdiamo la bellezza degli altri che compongono la nostra essenza.
Forse sei severa con te stessa, ma ricorda che dentro di te c'è anche la compassione, la spontaneità, o qualcos'altro che solo tu conosci.
Trovare un equilibrio tra questi aspetti può essere la chiave per un nuovo inizio, un punto di partenza per nuovi percorsi e incontri.
Questo è l'inizio di un nuovo cammino per te, un passo verso la guarigione del mondo.
Buon anno, buona rinascita.
💡 Consiglio di oggi
Ti invito a osservare
Converti parole dure in benevoli: Ogni volta che inizi a criticarti duramente, cerca di sostituire quelle parole con altre più gentili. Ad esempio, trasforma "Sono stata una stupida" in "Non ho riflettuto abbastanza". Questo piccolo cambio di prospettiva può avere un impatto significativo sulla tua autostima.
Evita "Sempre" e "Mai": Queste parole assolutiste possono incatenarti a una visione negativa di te stessa. Ricorda che ogni situazione è unica e che hai sempre la possibilità di cambiare e crescere.
Fai un complimento sincero: Prenditi un momento per fare un complimento a una donna o a un uomo che ammiri. Questo atto non solo valorizza l'altra persona, ma rafforza anche la tua capacità di vedere il bello negli altri.
Rispetta le tue necessità: Prima di agire, chiediti se stai rispettando le tue esigenze o quelle altrui. Dare priorità a te stessa è fondamentale per il tuo benessere.
Ascolta i cambiamenti interni: Ogni volta che apporti un cambiamento, anche minimo, cerca di ascoltare cosa accade dentro di te. Sia che si tratti di emozioni, pensieri o sensazioni fisiche, questo ascolto ti aiuterà a comprendere meglio te stessa e la tua evoluzione.
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🎁 Qualche (altra) piccola condivisione per alleggerirti (link belli)
💓 Il prossimo 3/02 a Livorno ci sarà il mio primo evento di Gestalt e Yoga, in collaborazione con Valentina Scampuddu, insegnante di Vinyasa Yoga. Andremo a riscoprire la nostra energia e motivazione lavorando sulle emozioni e il corpo.
Capisco che magari tanti di voi non riescano a venire, anche perché i posti sono davvero limitati, ma l’invito te lo faccio lo stesso:
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💓 Il prossimo libro che voglio leggere è “Dare vita” libro postumo di Michela Murgia che parla di famiglia queer, ovvero una famiglia ibrida fondata sul diritto della volontà, una forma non tradizionale di organizzazione dei rapporti tra persone non basata sui legami di sangue o coniugali, ma su un patto di responsabilità e di cura reciproca. Qui trovi un articolo interessante.
💓 Perché ci piace tanto rivedere i film natalizi? Ce lo spiegano gli psicologi in questo articolo.
❤️ La frase motivazionale della settimana
"Non possiamo disfare il patriarcato senza comprendere la necessità di cambiare la mentalità patriarcale nelle donne e negli uomini." Chimamanda Ngozi Adichie
😂 Che ne dici di un po' di ironia?
Facciamoci due risate..
💭 Pensieri finali
Siamo arrivate alla fine di questa newsletter, e mi preme lasciarti con un pensiero di chiusura che racchiuda tutto ciò che abbiamo esplorato sulle sfide poste dal patriarcato e dalla violenza culturale che ne deriva.
Voglio augurarti un anno pieno di forza ed evoluzione e che in questo nuovo anno appena iniziato, tu abbia il tempo per spezzare le catene dei vecchi schemi, per riconoscere e celebrare la tua unicità al di là delle aspettative imposte.
Spero che tu possa trovare momenti di gioia pura e leggerezza anche nel mezzo delle sfide, e che ogni passo che fai verso l'autenticità sia un atto di amore verso te stessa. Ricorda che la tua voce conta e che il cambiamento inizia da te.
Buon anno nuovo, con tanto amore!
Se hai bisogno di supporto non esitare a contattarmi. Sono qui per te.
Alla prossima avventura insieme! ❤️
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Ti capisco, forse i genitori delle nostra generazione sono stati esigenti e se vogliamo più freddi, perché figli di genitori che hanno vissuto la guerra, spero che adesso sia diverso. Sicuramente l’attenzione si è spostata su altre problematiche