L'aeroporto
Il magico mondo di Oz, Alice nel paese delle meraviglie o La notte dei morti viventi?
L'aeroporto è un luogo che porta con sé una miriade di emozioni contrastanti: per alcuni è un portale verso sogni e avventure, per altri un semplice passaggio obbligato verso il lavoro.
Gioia, ansia, curiosità, noia, rabbia si mescolano in questo spazio, trasformandolo in un teatro della vita. Lavorarci ti dà una prospettiva unica: osservi le persone, le loro reazioni, e impari tanto su te stesso e sugli altri.
Ciao sono Silvia, quella che stai leggendo è Questione di Impermanenza: ti farò compagnia condividendo riflessioni, consigli che credo preziosi e storie che ti aiuteranno a gestire al meglio la tua vita personale e professionale, mantenendo sempre in equilibrio la tua creatività e il tuo amore per i viaggi.
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Welcome on board
Anni fa, lavoravo nel ticket office di Air Europa all’aeroporto El Prat di Barcellona, un luogo che chiamavamo affettuosamente “la pecera” (l’acquario dei pesci).
Questo ufficio era come un piccolo esperimento sociale: separati da un grande vetro, osservavamo i passeggeri trasformarsi in lupi pronti a sbranare o povere vittime del mondo.
Comunicavamo attraverso un piccolo foro nel vetro, e spesso ci trovavamo a interpretare ruoli da terapeuti senza nemmeno rendercene conto.
Un’esperienza che mi ha insegnato molto sulle dinamiche umane e su come affrontare situazioni di stress e conflitto.
Ricordo che avevo inviato il mio CV un po' per caso, senza grandi aspettative di essere chiamata, anche perché non avevo alcuna esperienza nell’aviazione.
L'idea di avere biglietti aerei scontati e poter viaggiare in Sud America mi allettava moltissimo. Chi non avrebbe voluto? Tuttavia, le aspettative non portano nella direzione giusta, e quanto più uno crede in un mondo “favoloso” creato dalla propria immaginazione, tanto più dolorosa sarà la caduta dal paradiso.
Mi bastò poco per capire che, per accedere al “castello di libertà”, dovevo prima passare per il “The Truman Show” e il “Fight Club” dell’aeroporto: "Quello che succede lì dentro, rimane lì dentro!"
Quello che un “concorrente” vede
Scrivendo questa newsletter, mi rendo conto che tutti noi impiegati avevamo ruoli diversi e precisi.
Non credo che chi ci selezionò fece un'analisi approfondita dei nostri caratteri, ma con il senno di poi, mi rendo conto che riuscirono a creare il posto più esilarante del mondo, complici i passeggeri.
C’era chi faceva battute, l’ansiosa (io), la vendicatrice, il venditore agguerrito (il villano di ogni storia), il saggio, la strega e l’infingarda. Ognuno di noi rappresentava un archetipo e insieme mettevamo in scena qualcosa ogni giorno.
Le giornate potevano avere titoli come: Il lanciatore di shampoo, La grande fiammiferaia che si rompe un braccio, “Hai rovinato la mia vacanza!” e tanti altri. Non ce ne rendevamo conto, ma avremmo potuto scrivere una storia tra le più belle, di crescita personale.
Dentro l’acquario, vedevamo le persone in ogni dettaglio e loro ci guardavano, apparentemente impeccabili con la nostra divisa, ma nascondevamo risate ogni volta che notavamo un dettaglio tragicomico.
Aeroporto = Delirio?
Le persone, varcando la soglia dell’aeroporto perdono il centro, la loro identità e il loro comportamento diventa eccessivo. Ossessivo-compulsivi, narcisisti, oppure quelli per cui non è mai colpa loro, e che pensano che il pilota doveva aspettarli (nonostante si siano svegliati tardi).
Forse è proprio perché l’aeroporto è un luogo di transizione che le nostre nevrosi emergono come fuochi d’artificio. Diventa una sorta di palcoscenico dove recitiamo i nostri ruoli più esasperati. È come il mito della caverna di Platone o l’inferno di Dante: “Lasciate ogni speranza, o voi che entrate”.
Mettendo da parte “la tragicommedia del nostro essere” e adottando invece quello spirito curioso di bambino che guarda con stupore un acquario di pesci attraverso il vetro, ogni esperienza, lavorativa e ludica che sia, ci insegna qualcosa di importante: come siamo quando entriamo in relazione con l’altro, che tipo di paure mostriamo e quali nascondiamo? Come reagiamo di fronte all’insicurezza?
Ci fermiamo e contiamo fino a 10 oppure diamo spazio all’intensità invadendo spazi?
I grandi verbi a cui dovremmo dare importanza nel mondo moderno sono proprio fermare, osservare e stare. Proprio come nella “pecera”.
Metà panda, metà serial killer
Se da una parte il passeggero perde il suo centro, dall’altra c’è chi lavora in aeroporto, come me in quel momento, che diventa una specie di entità: metà panda e metà serial killer.
Panda per le occhiaie dovute ai turni dell’aeroporto e assassino perché, in caso di cancellazioni o ritardi dei voli, incarnavo lo sterminatore dei sogni. La rabbia e l’odio della gente si percepivano anche se avevamo un vetro che ci separava.
“Se non ci fosse stato quel vetro, cosa sarebbe mai potuto accadere?” penserai.
Tante cose, le più strane e bizzarre. Sicuramente mi sarebbe arrivata addosso una bottiglia di shampoo da parte di un passeggero che aveva perso il volo, avrei adottato un cane, perché il padrone non aveva il passaporto della bestiola e me lo voleva lasciare.
Indossando quella divisa, facevo parte della grande opera tragicomica di tutti i tempi, noi con i nostri personaggi e i passeggeri con i loro, come in una grande festa dionisiaca con momenti di comicità e altri più tragici. Noi avevamo il vetro a proteggerci dai comportamenti eccessivi, ma i passeggeri no.
E se ognuno di noi installasse un “vetro protettivo” nella vita quotidiana?
Potremmo essere più connessi con l’amore e il rispetto, per noi stessi e per gli altri, riducendo le nostre reazioni eccessive generando amore, compassione e autenticità.
“Amar en tiempos de odio es un acto revolucionario” (amare in periodi caratterizzati da odio è un atto rivoluzionario) come diceva la maglietta del mio Prof e psicoterapeuta preferito. Stabilire i giusti limiti, riconoscere le nostre potenzialità e vulnerabilità ci apre la porta al mondo vero e non al The Truman show.
💡 Consiglio di oggi
Oggi ti invito a fare l’INVESTIGATORE O INVESTIGATRICE!
Cattura la bellezza:
Prenditi del tempo ogni giorno per osservare la bellezza che ti circonda. Che tu sia al lavoro, in viaggio o a casa, osserva le persone e le situazioni con curiosità catturando la bellezza. Questa pratica ti aiuterà a capire meglio te stesso e gli altri.
Trova il tuo centro:
Quando ti senti stressata, fermati e respira. Inspira dicendoti mentalmente “io sono” e espirando dicendo "qui e ora” Questo semplice esercizio può aiutarti a ritrovare il tuo respiro, equilibrio e a reagire in modo più calmo e consapevole.
ComunicaTi con empatia:
In qualsiasi ambiente ti trovi, dirigiti a te stessa con amore. Ascoltati e rispondi con gentilezza. Se ti giudichi, giudicherai l’altro, se ti esigi, esigerai dall’altro, se non ti metti dei limiti non li metterai all’altro.
Impara dai ruoli e dalle situazioni:
Riconosci i ruoli che interpreti nella tua vita quotidiana e come interagisci con gli altri. Chiediti: "Che tipo di personaggio sono oggi?" Questo ti aiuterà a capire meglio te stessa e a fare scelte più consapevoli.
Stabilisci dei limiti:
Proprio come il vetro dell'acquario proteggeva dal caos dell'aeroporto, impara a stabilire dei limiti nella tua vita. Proteggi il tuo spazio personale e impara a dire "no" quando il tuo corpo, emozioni e mente ne hanno bisogno. Questo ti permetterà di gestire meglio lo stress e mantenere un sano equilibrio tra vita privata e lavorativa.
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❤️ La frase motivazionale della settimana
"Potresti uscire da una porta che non sapevi neppure che esistesse. La scoperta è la vera avventura." - Jim Carrey (in The Truman Show)
😂 Che ne dici di un po' di ironia?
Facciamoci due risate…
💭 Pensieri finali
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter, un viaggio tra le emozioni e le esperienze vissute all'aeroporto, quel luogo magico che ci insegna tanto su noi stessi e sugli altri.
Ogni interazione, ogni momento di stress e di gioia, ci aiuta a crescere e a capire meglio chi siamo.
Se questo racconto ti ha fatto riflettere e hai trovato qualche pezzo di te stesso tra queste righe, perché non fare il primo passo verso il cambiamento?
Sono qui per accompagnarti in un percorso di counseling gestalt, dove potremo esplorare insieme le tue esperienze e trovare nuovi modi di affrontare le sfide quotidiane.
Oppure, se preferisci, condividi questa newsletter con amici che potrebbero trovarla utile. Un like o un commento sono sempre benvenuti e ci aiutano a creare una comunità di sostegno e crescita reciproca.
Se hai bisogno di supporto non esitare a contattarmi. Sono qui per te.
Alla prossima avventura insieme! ❤️
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Mi sono sempre chiesta come fosse lavorare in aeroporto, grazie per questa piccola immersione 💭🤍
Non ho mai capito come le persone al di là del vetro (in questo caso tu) potessero mantenere la calma davanti scene assurde, io non ce la farei perché non ho molta pazienza, complimenti!