Sei quella che lavora come…
Nel momento in cui pensi di sapere chi sono, ho già cambiato lavoro.
Non mi sono mai identificata con una professione e ho sempre avuto una grande voracità nel conoscere cose nuove, capire, apprendere, esplorare nuovi modi di vedere le cose e comunicare con più persone possibili nel mondo.
Solo in Spagna sono riuscita a cambiare la bellezza di 8 aziende in 14 anni: ambiziosa, come dicono alcuni, o alla ricerca continua di colmare un vuoto che nemmeno sapevo esistesse?
Ciao sono Silvia, quella che stai leggendo è Questione di Impermanenza: ti farò compagnia condividendo riflessioni, consigli che credo preziosi e storie che ti aiuteranno a gestire al meglio la tua vita personale e professionale, mantenendo sempre in equilibrio la tua creatività e il tuo amore per i viaggi.
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Che lavoro potrei fare?
Appena compiuti i 16 anni ho iniziato ad avere una voglia irrefrenabile di diventare indipendente economicamente: avevo tanti hobby e interessi da soddisfare e la paghetta sicuramente non era sufficiente.
Immaginavo di poter facilmente scegliere facilmente il lavoro che desideravo e che mi fosse più comodo, poter viaggiare in luoghi lontani e sconosciuti, come l’Australia. Eh si, un sogno che ancora non si è realizzato e che ancora rimane li nel mio cuore!
E così ho iniziato a lavorare come insegnante di nuoto: dopo aver fatto nuoto sincronizzato a livello agonistico per 10 anni mi sembrava un modo “facile” per guadagnare qualcosa dandomi allo stesso tempo delle soddisfazioni.
Aiutare bambini e adulti a superare la paura dell’acqua mi faceva sentire con “grandi poteri”: passavano dalla paura alla fiducia e lasciavano andare poco a poco le tensioni abbandonandosi a un ambiente che all’inizio sembrava così tanto ostile.
Il grande mostro dell’acqua diventava così un mostriciattolo gestibile. Quando non si conosce un ambiente, una situazione o una persona, capita di crearci dei film incredibili ed è meraviglioso rendersi conto dopo che il film da premio oscar diventi una barzelletta!
Sulla stessa scia, ho deciso di fare anche la “bagnina”, dopo aver preso il brevetto.
Salvare dalla paura, dal disagio, rendere possibile un mondo diverso per l’altro mi faceva sentire bene e forse, anche un pò Nettuno, il “super eroe dell’acque”.
“Se riesco a gestire un mare mosso posso gestire tutto.“
Questo è quello che credevo a 22 anni, ma poi nel corso degli anni, la vita mi ha dimostrato che avevo ampiamente torto: il mare ha sempre fatto quello che ha voluto e anche la vita.
Il mio amico Patricio dice sempre: “Silvia e la sua vita al limite!”: sfido fino in fondo ogni situazione quasi al punto di “annegare” per poi fermarmi alla fine.
Saper gestire tutto? mmmh… non credo.
Ma non c’è solo la voglia di salvare nelle mie esperienze lavorative: la curiosità e l’investigazione mi hanno sempre accompagnata.
Adoro fermarmi a osservare le piccole cose e questo mi ha sempre permesso di poter entrare in una specie di meditazione personale: un mondo tutto mio senza liti, invidie o competizioni, che mi permette di ascoltare l’altro senza giudizio e cogliere piccoli dettagli all’apparenza insignificanti.
Da piccola potevo passare ore a osservare le formiche oppure a fissare i movimenti di una mosca impegnata a lisciarsi le ali con le sue piccole zampette.
Allo stesso tempo, già da piccola avevo capito anche che a volte proprio le piccole cose, potessero convertirsi in qualcosa di veramente tanto fastidioso: la mosca che vola in casa e ti ronza intorno, le formiche che accorrono in massa di fronte a un pezzetto di zucchero.
Tutto fa parte dell’osservazione e del contatto, tra me e il mondo esterno: sta a me decidere come reagire a ciò che mi circonda!
Ti suona?
Se da una parte rimanere “zen” di fronte a certe situazioni o persone non sempre mi risulta facile, dall’altra ho una facilità estrema a entrare in contatto con molte persone: non importa la lingua, cultura, religione e razza, a me piace conoscere rispettando chiaramente gli spazi di ognuno.
Mio padre dice sempre che potrei parlare anche con i muri! E devo dire che non posso dargli torto!
Conoscere per riempire i “buchi”: con il passare degli anni ho capito che siamo come un formaggio groviera con buchi che cerchiamo di riempire con qualcosa: ci arricchiamo di esperienze, alcune ci saziano, altre no, altre semplicemente ci stuzzicano la fame.
Ci hai mai pensato?
E io ho sempre avuto molta fame di esperienze.. e non solo! Tanti lavori, tanti esperienze e tanti ristoranti!
Tanti viaggi, tanti lavori, tante Silvia
Rimanere in un posto di lavoro per più di 2 anni era impossibile: la dinamica era una. Il conflitto con me stessa era chiaro. Se non stavo bene con me stessa, come potevo stare bene con gli altri? Ma cosa significa “non star bene con se stessi”?
Volevo solo capire che non c’era bisogno di sforzarsi tanto per ottenere il riconoscimento dagli altri mentre avevo imparato che soffrire e sforzarsi significava “vivere”, ma non funziona così. Avrei dovuto capire prima che il trucco era tornare a osservare quella mosca, sfregando le sue zampette: stare lì.
La parola che non sopporto…
Multipotenzialità è la parola che va tanto di moda ultimamente. Forse penserai che lo sono, visto che con questa parola si tende a definire la persona che nel corso della vita ha molti interessi e svolto mille lavoro: ecco, io non mi sento multipotenziale perché credo fortemente che tutti abbiamo tante singole potenzialità.
Sembra quasi un’etichetta che uno si appioppa per darsi un certo contegno, quasi a dimostrare il mondo che c’è una motivazione “genetica” .
Che male c’è ammettere che si cerca di capire cosa realmente ci piace? Potrà forse risultare strano ai potenziali datori di lavoro? Si, basta saper aggiustare alcune cose nella comunicazione per poter apparire ai loro occhi che siamo capaci di adattarci a varie situazioni.
Come diceva Bruce Lee “Be water, my friend”
Il lavoro dei sogni?
Se penso al lavoro che sognavo di fare da bambina, mi vengono a mente: la cantante, ballerina e poi la parrucchiera.
Poi ce ne sono stati tantissimi altri, ma ricordo benissimo che questi 3 sono stati quelli che ho desiderato intensamente: con il senno di poi mi rendo conto che a volte le passioni non corrispondono necessariamente alla nostra “missione”, ovvero a qualcosa di molto profondo che ci attiva e ci fa “muovere” nel mondo.
Ancora non so bene quale sia la mia missione ma sicuramente una cosa ce l’ho ben chiara: che mi piace condividere e poter fare da ponte tra persone, che interpreta e decifra linguaggi diversi.
E te che lavoro sei?
💡 Consiglio di oggi
Oggi ti invito a fare l’INVESTIGATORE O INVESTIGATRICE!
Ripercorri la tua carriera: prendi un momento per riflettere sui lavori che hai fatto in passato. Cosa ti piaceva di più? Cosa ti dava soddisfazione? Annota questi aspetti positivi per capire meglio le tue passioni e punti di forza.
Ricorda i sogni d'infanzia: torna indietro nel tempo e pensa a cosa volevi fare da bambina. Quali erano i tuoi sogni? Questi desideri possono ancora offrire indizi su ciò che potrebbe renderti felice oggi.
Fai una lista delle tue competenze: elenca tutte le competenze che hai acquisito nei vari lavori che hai svolto. Vedrai che molte di queste competenze sono trasferibili e possono aprirti nuove opportunità.
Cerca un punto comune: prova a identificare un filo conduttore tra i vari lavori che hai fatto. Forse c'è una passione nascosta o una competenza che emerge costantemente. Questo può aiutarti a capire meglio la tua essenza e ciò che ti motiva veramente.
Esplora nuove possibilità: non avere paura di provare qualcosa di nuovo. Usa le esperienze passate come guida, ma sii aperta a nuove opportunità che potrebbero allinearsi meglio con chi sei oggi.
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❤️ La frase motivazionale della settimana
"Non è la specie più forte che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti." - Charles Darwin
😂 Che ne dici di un po' di ironia?
Facciamoci due risate…
💭 Pensieri finali
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter, e spero che il viaggio tra le mie esperienze ti abbia ispirato a riflettere sulle tue.
Ogni lavoro, ogni esperienza, ogni incontro ci insegna qualcosa e ci avvicina di più alla nostra vera essenza. Non è mai troppo tardi per esplorare nuovi orizzonti o riscoprire vecchi sogni.
Prenditi un momento per guardare indietro e celebrare il tuo percorso, le tue scelte e anche i cambi di rotta. Tutto fa parte della tua storia unica. E se mai ti senti persa, ricorda che anche una formica può insegnarci qualcosa di prezioso. Chi l'avrebbe mai detto, eh?
Se hai bisogno di supporto non esitare a contattarmi. Sono qui per te.
Alla prossima avventura insieme! ❤️
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Io ti capisco 😂 e trovo questi cambiamenti frequenti arricchenti, anche se da fuori vengono visti con sospetto! Io nella mia vita mi sono appassionata di tante cose ☺️