Bottiglie d'acqua lasciate aperte, libri abbandonati a metà, serie TV iniziate e mai finite.
Questo mio desiderio vorace di abbracciare tutto e, al tempo stesso, il sentimento opposto di non portare a termine nulla, mi hanno sempre messo a dura prova.
E quando viaggio, non è da meno: quel perenne "non si sa mai" mi segue ovunque, come a voler tenere tutto sotto controllo, anche se, alla fine, le cose prendono sempre una direzione propria, spesso ben diversa da quella che avevo pianificato.
Quell'idea di poter fare tutto, ma alla fine le giornate hanno solo 24 ore, e devi fare una scelta. E come la fai, questa scelta? In base a quali priorità? Le riconosci? O forse è meglio lasciare tutto a metà…
Ciao sono Silvia, quella che stai leggendo è Questione di Impermanenza e ogni 14 giorni, il venerdì mattina ti farò compagnia condividendo riflessioni, consigli che credo preziosi e storie che ti aiuteranno a gestire al meglio la tua vita personale e professionale, mantenendo sempre in equilibrio la tua creatività e il tuo amore per i viaggi.
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Questione di priorità, volersi bene oppure…
Ogni volta che qualcuno mi fa notare che ho lasciato una bottiglia mezza aperta o che non ho finito qualcosa, dentro di me si risveglia un sentimento vorace, esigente e aggressivo.
Vorrei urlare al mondo che non è colpa mia, che non me l'hanno detto, che non ci riesco perché, in fondo, non voglio che le cose finiscano.
Vivo in quell'eterno limbo tra il finito e l'infinito, il chiuso e l'aperto, la generosità e l'egoismo, una specie di ballo con due musiche totalmente diverse ed io non so trovare i passi giusti per poter ballare entrambe.
A noi emotivi non piacciono gli imprevisti perché sappiamo bene che poi si innesca una montagna russa emotiva fatta di ansia, paura e dramma, una specie di voragine in cui entriamo e in cui perdiamo il filo di tutto.
E allora, che faccio? Lascio aperto uno spiraglio. Una possibilità o forse una non-possibilità. Perché, quando si vuole fare tutto, finiamo per non fare nulla.
Ammettere e accettare che non è possibile fare tutto è così tanto difficile quanto lasciar andare ciò che non ci serve più.
Quella frase "se avessi fatto questo ora..." che puntualmente emerge nella mia mente e mi spinge a tenere aperte tante opzioni per cercare di ridurre al minimo i danni, ovvero i rimpianti.
Che poi, in pratica, i danni li faccio comunque.
Da una bottiglia aperta a… un mondo di possibilità
A volte le piccole azioni quotidiane, apparentemente senza valore, o riconducibili a distrazione possono in realtà nascondere un intero universo di significati interiori. Mi piacerebbe poter dire “se fai questo allora… devi fare quello”, ma la bacchetta magica non ce l’ho e se l’avessi avuta l’avrei usata già molto tempo fa su di me.
Quello che posso dire è che ognuno di noi ha esperienze personali uniche che hanno contribuito a creare tutta una serie di strategie mentali ed emotive che giornalmente applichiamo, in varia misura per poter vivere nel miglior modo possibile.
Tra queste poi, ce ne sono alcune che abbiamo creato e che ci hanno aiutato per anni, ma che adesso non ci aiutano più: anche il carattere ha bisogno di un “update”.
Quando viaggi e il famoso “non si sa mai”.
L’apertura la trovo anche nei miei viaggi nel momento in cui devo preparare la valigia, o zaino a seconda del tipo di viaggio e della durata.
Quel "non si sa mai" che persiste nel corso degli anni e che mi ha insegnato a far emergere una nuova strategia per evitare di portare in vacanza l’intero armadio.
Inizialmente, vorrei tutto, ma poi, come nella vita, realizzo che non è possibile.
Il mio mantra allora diventa "SI PUÒ LAVARE DOVE VADO!" e continuo a ripeterlo dentro di me come se fosse una preghiera buddista, una cantilena che mette fuori uso le ansie e che rendono il mio momento leggero.
In inglese si dice “thinking out of the box”, ovvero letteralmente sarebbe pensare fuori dalla scatola (dalla testa) ed è proprio così che abbiamo bisogno di rapportarci con le situazioni che a noi ci sembrano senza via d’uscita: pensare fuori dalla testa, ovvero sentire il corpo, le emozioni e ciò che ci fa bene.
Trovare quella strategia che ti permette di prendere una strada diversa da quella che finora hai intrapreso.
Il non si sa mai è come quella bottiglia aperta o quelle serie TV lasciate incomplete.
Sarebbe poco sincero da parte mia dire "da domani non lo faccio più"! L’ho fatto per anni e questa è la mia modalità, piuttosto preferisco dirmi che posso incorporarne di altre nella mia vita.
Le frasi motivazionali del tipo “se vuoi, puoi” sono tanto riduttive e non guardano all’infinito mondo che ognuno di noi ha dentro di sé.
La mente può ingannare, ma il cuore sa curare.
💡 Consiglio di oggi
Oggi ti consiglio di CHIUDERE una qualsiasi piccola cosa che hai aperto e che è rimasta in sospeso.
Chiudi sempre ciò che apri:
Se apri una bottiglia d'acqua, assicurati di chiuderla subito dopo l'uso. Questo ti aiuterà a sviluppare l'abitudine di completare ogni azione che inizi.
Lascia ogni spazio come lo hai trovato:
Quando finisci di leggere un libro o di guardare una rivista, rimettili al loro posto. Questo non solo tiene ordinato il tuo spazio, ma rinforza anche il concetto di finire ciò che si inizia.
Definisci un tempo per le attività incomplete:
Se hai serie TV o libri incompleti, scegli un giorno alla settimana per dedicarti a concluderli. Questo ti darà uno spazio definito per completare le attività aperte.
Progetto grande che non può essere concluso adesso?
Prendi il calendario e programma piccole azioni che possono essere fatte settimanalmente per arrivare al tuo obiettivo
E poi ultima ma importantissima… tanta Pazienza e cura!
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❤️ Questa settimana ti consiglio questa meravigliosa newsletter “The Buckets“ di
le sue parole accarezzano l’anima. Mi ha colpito molto la sua descrizione “Amo queste storie, quelle di chi prova a fuggire l’ordinario, a volte per una sera soltanto e a volte per una vita intera e mi piace l’idea di condividere le emozioni con chi mi legge, purché sia pronto ad ascoltarle.”❤️ Ultimamente seguo questo psicologo, Michele Mezzanotte su TikTok e mi piace un sacco come in pochissimo tempo riesce a dare delle dritte super utili. In questo video parla di quando ci distraiamo con la persona che ci sta parlando.
❤️ Questa settimana ho visto un film cult, che sinceramente non avevo mai visto. “L’ultimo samurai” e devo dire che sempre di più mi affascina la cultura giapponese. Un film stupendo da vedere o rivedere.
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❤️ La frase motivazionale della settimana
"Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo." -Malala Yousafzai
😂 Che ne dici di un po' di ironia?
💭 Pensieri finali
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter.
Come sempre, è stato un piacere condividere questi momenti con te.
Oggi ti ho parlato dell’importanza di finire ciò che abbiamo iniziato, che sia una bottiglia d'acqua da chiudere o un progetto più grande: ogni piccola conclusione è un passo verso la chiarezza nella nostra vita quotidiana.
Spero che queste parole ti ispirino a chiudere le tue "bottiglie aperte" e a trovare serenità nelle tue giornate.
Alla prossima, e ricordati di chiudere bene ogni cosa, anche le newsletter!
Se hai bisogno di supporto non esitare a contattarmi. Sono qui per te.
Alla prossima avventura insieme! ❤️
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Effettivamente è una sensazione che si sprigiona anche sul lavoro, quella di avere mille task aperte. Poi negli anni ho imparato a chiuderne qualcuna e a fregarmene di altre. E anche a lasciare andare il "non si sa mai". Il mio vizio è il vino, da friulana doc.
Questa newsletter calza a pennello oggi, sembra uno scherzo del destino 😅 Anch'io eterna indecisa: questo mi porta a lasciare sempre quello spiraglio che dici tu, quella possibilità/non-possibilità, però poi succede che ci metto troppo a scegliere e finisco per non fare nulla. Ho provato a fare liste di pro e contro, dare punteggi, s xs m l.. niente, è una maledizione, non riesco a decidere. Idee? Ps. Ti ringrazio di cuore per le parole su theBuckets 🤍